Ha ancora senso sviluppare app iOS specifiche per questo sistema operativo, oggi, che si possono realizzare con relativa agilità app ibride e cross-platform ugualmente performanti?
Assolutamente sì, e in questo pezzo vogliamo chiarire i motivi della nostra posizione e, semmai, orientare tutti coloro interessati a sviluppare app mobile per la propria azienda o startup.
Partiamo da un dato di fatto: Apple, da sempre, punta a un certo “potere monopolistico” nella distribuzione del software tramite i suoi device iPhone, Mac, e Ipad dando, come ovvio, una priorità ai propri servizi. Cosa che gli è valsa anche l’accusa di democratici e aziende concorrenti che imputano al colosso di Cupertino di non garantire pari opportunità ai concorrenti.
Ok dunque, sia chiaro:
Qualsiasi servizio Apple è favorito rispetto ad app sviluppate da terze parti.
Appresa questa nozione fondamentale, bisogna comunque tener conto che gli utenti iOS sono tanti e soprattutto fidelizzati; questo prevalentemente nel mercato americano (il 64% degli utenti online possiede almeno un dispositivo Apple), ma anche in quello italiano, sebbene in tono minore (ma in crescita).
In qualche modo dunque bisogna intercettare questi utilizzatori con esperienze esclusive, che garantiscano le massime prestazioni sui loro dispositivi. L’ultimo che sta sperimentando il successo di questa soluzione è Club House il nuovo social che utilizza la voce come modalità d’interazione. Ad oggi (data in cui l’articolo è redatto), l’app è sviluppata e disponibile esclusivamente per iOS.
Dunque perché sviluppare app iOS native ancora oggi?
La motivazione dominante che ci porta a sostenere che lo sviluppo app iOS nativo è ancora la scelta migliore fondamentalmente è una:
Apple è il giudice e arbitro che decide cosa può essere installato o meno sui suoi telefoni. Le app native, anche di terze parti, tendenzialmente sono favorite a quelle ibride (quindi elemento da tener conto quando si ha soprattutto intenzione di rilasciarla sullo store ufficiale “AppStore”.
Perché le app native sono favorite?
Perché le app ibride possono funzionare su qualsiasi piattaforma (e funzionano benissimo, sia chiaro e non se non si ha un budget destinato specificamente alla realizzazione per sistemi operativi apple risultano ancora la scelta migliore) ma per loro natura non possono assecondare con la stessa eccellenza di utilizzo gli utenti android e iOS. Le applicazioni native, invece, godono di estrema reattività. Tutte le specifiche sono disegnate per funzionare al massimo dell’efficienza e dell’efficacia in uno specifico ambiente, senza adattamenti dinamici.
Ogni feature è pronta per essere utilizzata, mentre nelle app ibride e cross platform, ad esempio, hanno bisogno di elaborare informazioni esternamente presenti in server online.
Quindi, meglio sviluppare app iOS native?
Non sempre. Dipende dalle esigenze finali dell’app. In questo senso, potrai avvalerti della consulenza di esperti come noi, che sapranno indicarti l’opzione migliore per lo sviluppo mobile senza sprechi inutili di budget e tecnologia.
Puoi contattarci nella pagina “Contatti” e parlarci subito della tua idea.